È tra i più interessanti esempi del neoclassicismo marchigiano, opera del grande architetto del Papa Giuseppe Valadier. La prima pietra fu posta nel 1799 ma i lavori iniziarono solo nel 1823 a causa dei tumultuosi eventi dell’età napoleonica. In data 6 maggio del 1859 si ebbe infine la solenne consacrazione. Vista la mole delle struttura e la limitatezza delle aree edificabili all’interno delle mura cittadine, il Valadier progettò un taglio delle mura orientali e un ponte a scendere per piazzare l’edificio monumentale fuori dall’abitato. La chiesa si presenta con una breve scalinata che da accesso al pronao, dotato di sei colonne doriche alte otto metri; la torre campanaria si erge “sottile ed elegante” dietro la curva dell’abside e culmina con un grazioso cupolino che raggiunge i quarantaquattro metri di altezza. L’interno diviso in tre navate, spiccano le decorazioni del fermano Pietro Lucchi e le grandi opere (tele, affreschi e tempere) realizzate dal celebre Luigi Fontana.